Per celebrare le festività e conferire un tocco speciale ai tuoi menù, ecco i nostri consigli su frutta e verdura da portare in tavola durante questo mese!
Melograni. Originario della regione compresa tra l'Iran settentrionale e l'Afghanistan, il melograno è un frutto rotondo con una buccia spessa e resistente che può variare dal rosso al giallo. L'interno è diviso in camere, ognuna delle quali contiene numerosi semi, noti come arilli, avvolti da una polpa succosa e commestibile che può variare dal trasparente al rosa al rosso intenso. Ricco di nutrienti e antiossidanti, contiene vitamina C e K, nonché minerali come il potassio e il rame. Può essere consumato crudo ma è utilizzato anche per preparare succhi, spremute, salse, insalate, e come guarnizione per piatti dolci e salati.
Cavolo nero. Noto anche come cavolo toscano o “Lacinato”, il suo nome ha origine dal greco kaulós, che significa gambo o fusto. Questo ortaggio presenta foglie lunghe, strette e ricurve con una superficie rugosa e irregolare, la cui colorazione varia dal verde scuro al nero. Il sapore è robusto e terroso, con una leggera dolcezza. Le foglie sono più sottili rispetto ad altre varietà di cavolo e hanno una consistenza leggermente croccante. Ricco di vitamine (A, C, K), minerali (calcio, manganese, rame), fibre e antiossidanti, è assai versatile in cucina. Può essere consumato crudo in insalate o centrifugati, ma anche utilizzato per preparare gustose ricette come la zuppa di legumi e patate.
Clementine. La clementina è un agrume, ibrido tra il mandarino mediterraneo e l'arancio dolce. La scoperta di questo frutto è spesso attribuita a un frate francese di nome Clément Rodier, che avrebbe trovato il primo albero nel giardino del suo orfanotrofio a Misserghin, in Algeria. Come il mandarino, la clementina è facile da sbucciare e si divide in spicchi con facilità, tuttavia presenta un colore più accentuato della polpa, mentre la forma è sempre rotonda e mai appiattita. Ricca di vitamina C, si consuma come frutto fresco per mantenere quel gusto equilibrato tra l'agro e il dolce.
Carciofi. La parola italiana carciofo, insieme alle altre varianti dialettali, è una derivazione dell'arabo خرشوف (ḵuršūf). Il fiore è caratterizzato da un capolino commestibile di foglie carnose e compatte, chiamato "cuore", circondato da brattee più lunghe e appuntite, dal sapore distintivo e delicato, leggermente dolce e terroso. Ricchi di fibre, vitamina C e K, e minerali come potassio e magnesio, i carciofi possono essere consumati crudi in insalata, ma si prestano anche a tante preparazioni culinarie, tra cui ripieni, stufati, nelle salse, gratinati o al forno come nei carciofi con patate arrosto.
Patate viola. Nate nel cuore del Perù, dove vengono consumate fin dall’antichità, le patate viola sono una varietà di tubero che si distingue per il caratteristico colore della buccia e della polpa, dovuto alla presenza di antiossidanti, in particolare antocianine. Dalle dimensioni inferiori rispetto alle patate comuni, presentano una buccia più sottile e un gusto leggermente più dolce, simile a quello delle nocciole o delle castagne. Sono ricche di carboidrati, fibre, vitamine (soprattutto vitamina C) e minerali come il potassio. La polpa fine e farinosa rende le patate viola ideali per la preparazione di cremosi purè, croccanti chips, ma anche primi piatti come gli gnocchi di patate Bleuet con burro e salvia.
Image: Canva