L’eterogeneità di flora e fauna è ciò che ci consente di godere dei frutti della natura sotto tutti i punti di vista, paesaggistico e culinario, e la tutela della biodiversità passa anche da un’agricoltura sostenibile.
I rischi a cui è sottoposta la biodiversità oggi sono in larga parte riconducibili a macro-problemi legati all’inquinamento e all’utilizzo non sostenibile delle risorse naturali. Negli ultimi 50 anni la nostra impronta ecologica è aumentata del 190% e l’inquinamento sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza di moltissime specie animali. Basti pensare che, secondo uno studio della IUCN (International Union for Conservation of Nature) le specie minacciate sono 19.817 su 63.000 valutate. Tra queste il 41% degli anfibi, il 33% delle barriere coralline, il 25% dei mammiferi, il 13% dei volatili e il 30% di conifere. La salvaguardia delle risorse naturali e della biodiversità richiede un’assunzione di responsabilità da parte degli operatori del settore agroalimentare e l’impegno verso l’adozione di modelli produttivi sostenibili dal punto di vista ambientale, nonché economico ed etico. In questo senso, Romagnoli F.lli ha da tempo investito in innovazioni di processo volte a tutelare le risorse naturali ed è fortemente impegnata a condurre attività di ricerca e sviluppo che possano promuovere una pataticoltura sempre più sostenibile. Parte integrante delle attività di ricerca e sviluppo è rivolta all’innovazione varietale di patate, condotta promuovendo la diffusione di tecniche di coltivazione sostenibili per l’ambiente e che, al contempo, assicurino buone rese produttive alle aziende agricole e alta conservabilità del prodotto, in un’ottica di sostenibilità economica dell’intera filiera.
Su questi presupposti si fonda il progetto italiano “Patate di Nuova Generazione”, condotto dall’azienda in collaborazione con Legambiente e Università degli Studi della Tuscia, che si inserisce nel contesto della strategia di sostenibilità agroalimentare ‘Farm to Fork’ promossa dal Green Deal Europeo. Il progetto ha consentito di ottenere una nuova generazione di varietà pataticole naturalmente resistenti ai principali agenti patogeni che colpiscono tale coltura e di definire un protocollo di coltivazione che permette di ottenere una produzione priva di residui di fitofarmaci (residuo inferiore a 0,01 ppm – valore di rilevabilità analitica), ottenuta con pratiche agricole ripetibili in tutti gli areali pataticoli italiani.
Alouette, Levante e Twister - queste le varietà di Nuova Generazione - rappresentano un passo importante nella direzione di accelerazione dei processi innovativi del comparto, accelerazione quanto mai necessaria nell’ottica di raggiungere l’obiettivo europeo di riduzione del 50% nell’uso di pesticidi chimici entro il 2030.