Molto più di una semplice pratica agricola, l’irrigazione è il risultato di millenni di storia che, ancora oggi, continua a evolversi.
Prassi spesso data per scontata, l’irrigazione rappresenta, in realtà, un’attività che racchiude l’evoluzione di tecniche e innovazioni che, nel tempo, hanno permesso di affinare i metodi e consentito all’uomo il passaggio dalla vita nomade a quella stanziale.
Sarebbe però un errore pensare che i progressi compiuti nei secoli abbiano reso quello dell’irrigazione un ‘problema risolto’. I mutamenti climatici, infatti, rendono quanto mai attuale la necessità di portare acqua nelle zone soggette a siccità, mantenendo così la continuità dei raccolti, e di porre particolare attenzione alla sostenibilità delle pratiche messe in atto e quindi all’adozione di metodi che possano preservare il più possibile questa preziosa risorsa naturale.
Le modalità di irrigazione attuali si possono sostanzialmente suddividere in 5 tipologie:
irrigazione di superficie, in cui la coltivazione viene interamente sommersa
irrigazione per aspersione, pratica che imita la pioggia;
irrigazione per gocciolamento, in cui l'erogazione dell’acqua viene localizzata direttamente sopra la zona delle radici;
irrigazione sotterranea, in cui l’acqua viene incanalata verso le radici mediante recipienti porosi o tubi inseriti nel terreno;
sub-irrigazione, in cui l’acqua scorre a pressione in tubature sotterranee e fuoriesce da apposite aperture risalendo poi il terreno e bagnando le radici.
La necessità di un approvvigionamento più responsabile, imposta dalla crescente scarsità delle risorse idriche, spinge a ricercare soluzioni in grado di offrire garanzie in tal senso. Investimenti specifici in innovazioni di processo e sviluppo di pratiche colturali attente all’impatto ambientale e alla salvaguardia delle risorse naturali sono due delle direttrici seguite da Romagnoli F.lli. In particolare, per ciò che concerne la tutela del cosiddetto ‘oro blu’, l’azienda ha investito in un impianto idrico e in un sistema di depurazione attivi nello stabilimento di lavorazione, che consentono il riciclo e l’impiego dell’acqua utilizzata nelle fasi di lavorazione degli ortofrutticoli. Sul fronte dell’innovazione di prodotto, a partire dal 2013, con il progetto Patata di Campo-Amica dell’ambiente è stata avviata la sperimentazione di sistemi di irrigazione a bassa pressione e ad alta efficienza, che ha dato vita alla prima filiera di patate, di alta qualità, coltivate con sistemi irrigui a ridotto utilizzo di acqua. Una filiera di eccellenza che consente un risparmio idrico del 30% per ettaro - portando il fabbisogno da 4.000 a meno di 3.000 metri cubi - e di limitare il ricorso a sostanze chimiche di sintesi.