“Il suolo è uno dei beni più preziosi dell'umanità. Consente la vita dei vegetali, degli animali e dell'uomo sulla superficie della Terra”. Con questa definizione si apre la Carta Europea del Suolo, elaborata nel 1972 dal Consiglio d’Europa, una descrizione che riassume l’inestimabile valore di questa risorsa naturale, patrimonio di biodiversità.
Per accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica sull’importanza del suolo e della sua gestione sostenibile, nel 2014, la FAO - l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura - ha istituito la Giornata Mondiale del Suolo, che si celebra il 5 dicembre di ogni anno.
Al centro dell’edizione di quest’anno, il tema “Manteniamo il suolo vivo, proteggiamo la biodiversità del suolo”, un’occasione per ricordare la centralità di questo elemento nella maggior parte delle funzioni ecosistemiche, tra le quali rientra anche la produzione alimentare.
Oltre il 95% della produzione di cibo, infatti, dipende dal suolo, un dato che rende l’idea della sua centralità nel garantire agli abitanti del pianeta la disponibilità, la sicurezza e la qualità degli alimenti. Ciò nonostante, troppo spesso viene sottovalutato e sfruttato, con gravi conseguenze sulla sua fertilità.
Secondo i dati FAO, il 33% dei suoli mondiali è “moderatamente” o “fortemente” degradato, per un valore di circa 400 miliardi di dollari all’anno di produzione agricola persa. Tale degrado, comporta una minore capacità di mantenere e immagazzinare carbonio e, soprattutto a causa di modelli agricoli non sostenibili, i suoli coltivati hanno perso tra il 25% e il 75% delle proprie riserve di carbonio originario, rilasciandolo nell’atmosfera sotto forma di anidride carbonica.
Sempre più cruciale diventa quindi mettere in atto una transizione verso un sistema agricolo sostenibile, rispettoso del pianeta e delle sue risorse naturali. Secondo la FAO, una gestione responsabile del suolo potrebbe portare a un aumento del +58% della produzione di cibo. La modernizzazione degli impianti, l’innovazione varietale, il minor ricorso a prodotti chimici, sono alcune delle azioni necessarie per promuovere un’agricoltura capace di far fronte ai cambiamenti climatici e di assicurare, oltre alla disponibilità, anche la sicurezza e salubrità degli alimenti.
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