L’innovazione nel settore agroalimentare permette di ottimizzare l’uso delle risorse naturali, migliorare la resa e la qualità dei prodotti, impattando così positivamente sia sull’ambiente che sulla società e l’economia.
Ciò nonostante, in Italia persistono alcuni ostacoli che rallentano la piena applicazione dell’agricoltura cosiddetta “4.0”. È quanto emerso dal V Forum Agrifood Monitor di Nomisma, tenutosi a febbraio, occasione in cui è stata presentata una survey realizzata da Nomisma in partnership con Crif.
Oltre all’arretratezza infrastrutturale, la rilevazione mette in evidenza alcuni limiti di tipo culturale: il 45% del campione percepisce la tradizione in ambito alimentare come sinonimo di qualità. Ciò significa che i prodotti derivati da aziende “tradizionali” sono ritenuti di qualità superiore rispetto a quelli realizzati da realtà più innovative dal punto di vista tecnologico. Tra questi, c’è anche chi è disposto a pagare di più pur di continuare ad acquistare e consumare alimenti proposti da produttori meno avvezzi alla tecnologia (18%).
La survery di Nomisma mette in luce che molte convinzioni inesatte degli italiani sulle innovazioni in agricoltura dipendono da una scarsa conoscenza dei contenuti, motivo per cui verrebbero perfino “capovolte” se correttamente argomentate e spiegate chiarendo le funzioni e i vantaggi dell’innovazione tecnologica nel settore. Una scarsa conoscenza che non solo ostacola l’affermazione dell’agritech e limita la possibilità di godere dei suoi benefici, ma rappresenta in generale un freno verso il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità previsti dal Green Deal. I temi del cambiamento climatico e della scarsità di alimenti e risorse naturali sono, infatti, problematiche concrete, a cui si può e si deve far fronte adottando sistemi produttivi responsabili, il cui sviluppo passa anche da investimenti in ricerca e implementazione di tecnologie all’avanguardia. Su questo, i consumatori sono complessivamente d’accordo: il 54% ritiene necessario un cambio di rotta per gli agricoltori italiani, inversione che passa attraverso gli investimenti in innovazione, ritenuti fondamentali.
Come azienda abbiamo a cuore il tema della sostenibilità, motivo per cui investiamo in progetti di ricerca e innovazione che, in questi anni, hanno portato allo sviluppo di nuove varietà pataticole rispettose dell’ambiente e di tecniche colturali che coniugano buone pratiche agricole e salvaguardia delle risorse naturali, per promuovere un sistema agroalimentare sostenibile: gesti di responsabilità verso il nostro pianeta e le persone. Scoprite di più qui: ricerca e sviluppo.
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