Sul totale dell’organico le donne costituiscono il 65% del personale di Romagnoli F.lli
L’8 marzo si festeggia in tutto il mondo la Giornata internazionale della donna. Un’occasione per ricordare l’importanza della lotta per i diritti delle donne, in particolare per la loro emancipazione, e per celebrare i progressi finora raggiunti in ambito economico, politico e culturale. Questa ricorrenza è stata istituita negli Stati Uniti il 28 febbraio del 1909.
Da quel giorno sono stati fatti grandi passi avanti verso il riconoscimento dei diritti delle donne nei luoghi di lavoro. Ad oggi un numero crescente di donne riesce a infrangere le barriere e assumere funzioni dirigenziali: in Italia la presenza femminile in cariche manageriali è aumentata dell’8,1% nell’ultimo anno, raddoppiata dal 2008, ad indicare un cambiamento positivo nella rappresentanza delle donne in ruoli decisionali e di leadership all'interno delle imprese private. (Fonte: Report Donne, Manageritalia). Ciò nonostante, la disparità di genere è un fenomeno ancora largamente presente nelle aziende, spesso aggravata da episodi di discriminazione e violenza psicologica. Da una recente ricerca condotta da Fondazione Libellula su un campione di circa 11 mila donne maggiorenni e lavoratrici italiane emerge che il 40% delle donne ha subito contatti fisici indesiderati sul posto di lavoro, mentre il 27% delle lavoratrici ha subito richieste o comportamenti di natura sessuale.
Nonostante le stesse competenze e responsabilità, le donne continuano ad essere pagate mediamente meno dei loro colleghi maschi, una disparità che si evidenzia maggiormente nel settore privato rispetto a quello pubblico. Questa discrepanza salariale si attesta all'11% nel caso dei dipendenti e aumenta al 13% per i dirigenti. Se un dipendente guadagna 10 euro all'ora, una collega donna guadagna mediamente 8,9 euro. Sebbene possa sembrare una differenza minima, su base annua questa discrepanza si traduce in un gap significativo: 7.922 euro, con uno stipendio annuo maschile di 26.227 euro e uno femminile di 18.305 (Fonte: La Repubblica).
Per Romagnoli F.lli l’attenzione verso le persone si concretizza, nel quotidiano, nella creazione di un ambiente di lavoro sano e sicuro, dove ciascuno ha la possibilità di sviluppare e accrescere le proprie capacità e competenze ed è remunerato secondo una politica meritocratica. La parità di genere deve rappresentare un aspetto imprescindibile della più ampia responsabilità sociale di ogni impresa. Per l’azienda bolognese è un pilastro irrinunciabile della cultura della sostenibilità. Ecco perché è tra le principali realtà ortofrutticole italiane ad avere ottenuto la certificazione di Parità di Genere UNI/PdR 125:2022. Sul totale dell’organico al 31 dicembre 2022, le donne costituiscono il 65% del personale (63% nel 2021).
La Politica di Parità di genere è un elemento chiave della cultura aziendale di Romagnoli F.lli e si rivolge a tutti i principali stakeholder, inclusi i dipendenti, collaboratori, fornitori e clienti, nella ferma convinzione che rappresenti un fondamentale strumento di crescita, e nella speranza che trovi sempre più spazio in tutti gli ambiti e territori.
Image: Romagnoli F.lli