Infaticabili impollinatrici, sentinelle dello stato di salute dell’ambiente: stiamo parlando delle api, piccoli insetti fondamentali per la salvaguardia della biodiversità.
In loro onore, nel 2018 l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha istituito il World Bee Day (Giornata Mondiale delle Api) che si celebra il 20 maggio. Un’occasione per ricordare l’importantissimo contributo delle api alla tutela ambientale e al sistema alimentare, ma anche per riflettere sulle cause che stanno portando al loro declino.
L’esistenza dell’80% delle specie di piante e del 75% delle colture alimentari dipende dall’attività di api, bombi, coleotteri e altri insetti impollinatori (dati Fao, 2019). Senza di loro, difficilmente potremmo apprezzare gli arbusti, i fiori e la biodiversità che caratterizza i nostri paesaggi. Molte delle prelibatezze che siamo abituati a portare sulle nostre tavole, come mele, arance, zucche, carote e mandorle, non farebbero parte della nostra dieta. Dovremmo rinunciare anche al miele e a tutti gli altri preziosi prodotti che nascono grazie al lavoro delle api nell’alveare.
Tra i principali fattori che mettono a dura prova la sopravvivenza di questi piccoli insetti, l’inquinamento, l’industrializzazione agricola, l’impiego di pesticidi aggressivi e non selettivi, i cambiamenti climatici e l’invasione di specie aliene, con il risultato che oggi il loro numero risulta in drastica diminuzione. Cruciale quindi salvaguardare le api e gli insetti impollinatori, sostenendo l’attività degli apicoltori e la necessità di un’agricoltura in armonia con la tutela della natura. Molte le iniziative promosse in tutto il mondo a questo scopo. In Italia, Legambiente promuove la campagna “Save the queen” e una raccolta firme correlata, lanciate nella settimana in cui si celebra la Giornata Mondiale delle Api, con l’obiettivo di informare i cittadini, sensibilizzare le istituzioni alla promozione di modelli agricoli sostenibili e fare rete con i territori per realizzare interventi concreti a difesa delle api.