Le cipolle sono la base per la preparazione di molte ricette, ma non appena iniziamo ad affettarle, ecco che non riusciamo a trattenere le lacrime…perché?
Si tratta di una forma di autodifesa. Quando un vegetale viene danneggiato, rilascia una sostanza dal sapore sgradevole per scoraggiare gli animali dall’addentarla. Ma le cipolle si spingono oltre!
Durante la loro crescita assorbono lo zolfo e nel momento in cui vengono affettate liberano una sostanza detta allinasi e dei gas irritanti per gli occhi, per effetto di una reazione chimica innescata proprio dal taglio. Come difendersi da questo inconveniente? Molto utile sciacquare la cipolla sotto un getto di acqua fredda, sia intera che tagliata a metà, in modo che l’acqua penetri anche negli strati più interni. Potete anche mettere la cipolla in freezer o in frigorifero prima di iniziare a tagliarla: è una valida soluzione perché il freddo inibisce la dispersione delle sostante irritanti. Anche l’aceto è un valido inibitore. Si consiglia di tagliare la cipolla in 2 o 4 parti e di immergerle in acqua e aceto. In alternativa, potete nebulizzare l’aceto direttamente sulle parti già tagliate. In fase di cottura invece, non appena la cipolla inizia a soffriggere, copritela con un coperchio in modo che le sostanze lacrimogene non si disperdano nell’aria.
Con questi piccoli stratagemmi, preparare il soffritto senza piangere non sarà più un’impresa!