Da Sigmar Polke a Kevin Abosch passando per Agnès Varda, il tubero più conosciuto al mondo diventa oggetto di espressione artistica.
Nell'arte, come nella vita, la bellezza può trovarsi anche nelle cose più semplici. Le patate, un alimento che quotidianamente troviamo sulle nostre tavole, sono state spesso fonte d'ispirazione per artisti di fama internazionale che, con la loro creatività e visione uniche, hanno trasformato il tubero in un simbolo di profondità e significato.
Nel 1969, il pittore e fotografo tedesco Sigmar Polke ha presentato in Germania un'opera d'arte che ha ridefinito la nostra percezione delle patate. La sua creazione, intitolata "Potato Machine", offre una visione ampia e cosmica della patata (Fonte: Tate.org.uk). In questa installazione, un lungo filo di ferro è sospeso da un alto sgabello e collegato a un motore elettrico. Alla sua estremità inferiore, leggermente curvata verso l'esterno, è infilzata una patata che, grazie alla rotazione del filo, compie un movimento circolare attorno a un'altra patata posta sul pavimento. Questo semplice ma affascinante dispositivo meccanico riflette il ciclo della vita terrestre, dalla nascita delle patate nella terra alla rotazione della Terra stessa intorno al Sole. Polke ci invita a riflettere sulla connessione tra la vita quotidiana e l'universo più ampio, dimostrando come anche l'oggetto più ordinario possa assumere significati profondi quando visto attraverso l'occhio dell'artista.
Nel 2003, Agnès Varda ha presentato "Patatutopia" alla Biennale di Venezia, un'opera d'arte che utilizza la patata come elemento centrale (Fonte: Nathalieobadia.com). Questa installazione è composta da tre grandi schermi, disposti come le tre parti di un trittico, che riproducono tre filmati simultanei. Nella parte centrale una patata a forma di cuore. I lembi laterali mostrano le diverse fasi “dell’invecchiamento” del tubero. L'arte di Varda ci invita a considerare la patata non come un semplice alimento, ma come un elemento di riflessione sulla percezione del tempo. In questo contesto, la patata diventa un simbolo per esplorare la natura dell'esperienza umana e la consapevolezza del tempo che scorre, invitando gli spettatori a meditare sulla trasformazione della materia e sul significato di questo deterioramento nella nostra percezione della realtà.
Infine, il fotografo Kevin Abosch ha dimostrato che la bellezza può emergere dalla semplicità anche attraverso l'arte della fotografia. La sua opera più famosa, "Potato #345 (2010)", è una fotografia di una singola patata (Fonte: Irishcentral.com). Caratterizzata da uno sfondo nero e un'illuminazione suggestiva, questa immagine, diventata iconica nel mondo dell'arte contemporanea per la sua semplicità e la sua rappresentazione dettagliata di un oggetto così comune, è stata acquistata per 1 milione di dollari, diventando così una tra le opere fotografiche più costose mai vendute.
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