Esistono molti tipi di gnocchi, ma quelli di patate sono senza dubbio tra i più noti e consumati.
Le origini di questo alimento, tipicamente italiano, risalgono al 1500, quando le patate iniziarono a essere importate dall’America. Pare siano stati i campani, e in particolare i sorrentini, a inventare gli gnocchi di patate, una preparazione che mette d’accordo tutti, grandi e piccini.
Per molto tempo gli gnocchi furono conosciuti con il nome di “zanzarelli”, preparati con mollica di pane, latte e mandorle tritate: una ricetta molto diversa da quella odierna. A volte venivano aggiunte alcune verdure all’impasto in modo da renderli più saporiti. In particolare, era usuale aggiungere gli spinaci, che ne modificavano il colore. Nel 1600 erano conosciuti come “malfatti” e venivano impastati non più con pane e mandorle, ma con uova e farina.
Tradizionalmente, in Campania, venivano preparati la domenica, a Roma probabilmente il giovedì (seguendo il detto popolare “giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato trippa”).
Molte di queste varianti sono scomparse nei secoli, a eccezione degli gnocchi di patate, preparati ancora oggi indistintamente in tutta Italia.