Gustose e molto versatili in cucina, le patate sono apprezzate da grandi e piccini e immancabili in dispensa.
Ma seppur molto note per le loro proprietà culinarie, conoscenze e piccole accortezze legate alla loro coltivazione restano relegate all’ambito degli addetti ai lavori. In questa news vogliamo condividere alcuni cenni sulle diverse fasi di lavorazione di questa coltura.
Partiamo allora dal principio: il periodo della semina può essere molto lungo, varia in base alla varietà colturale prescelta e al clima. In linea di massima le patate temono sia il gelo che la siccità, per questo, nelle aree più fredde, l’impianto avviene solitamente tra febbraio e giugno, in quelle in cui l’inverno è meno rigido, come nel Sud Italia, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. La semina avviene in file distanziate di 70-80 centimetri l’una dall’altra e, lungo la stessa fila, le patate vengono disposte a intervalli di 30 centimetri circa.
Particolarmente rilevante è poi il capitolo legato al tema dell’irrigazione. Specialmente nelle zone più calde e secche, le piantine necessitano d’irrigazioni regolari, fondamentali sia per garantire una crescita adeguata delle patate sia per difenderle da fitopatie e insetti che potrebbero danneggiarle.
Relativamente al periodo della raccolta, se si considera che questi tuberi crescono nascosti e protetti sotto terra, potrebbe non essere semplice individuare il momento più adatto. Esiste però un indicatore: quando le piante iniziano a seccarsi significa che il momento della raccolta è vicino. Un segnale che non vale però per le patate novelle, che vengono colte quando la pianta è ancora verde. Il tempo di maturazione, in ogni caso, è variabile poiché dipende sia dalla varietà seminata sia dalle condizioni climatiche del luogo.
Pensate di avere il pollice verde? Provate a dedicarvi alla coltura delle patate, anche a casa!