Al via il Festival di Sanremo, che spegne quest’anno 69 candeline. In omaggio alla kermesse canora più popolare d’Italia, riscopriamo alcune delle canzoni di Sanremo diventate dei veri e propri tormentoni. Nei testi di alcune di queste non poteva mancare il riferimento al buon cibo!
Patatina. Presentata al Festival di Sanremo del 1961 da Wilma De Angelis, la canzone pone ironicamente il focus sul nostro tubero preferito: “un tiepido raggio di sole, frugando nel verde dell'orto, trovò una cosina piccina così, patata, patatì, patatina come te”. Il pezzo ebbe un grande successo di pubblico e, ancora oggi, è una delle canzoni italiane più popolari.
Felicità. Albano e Romina presentarono questa canzone sul palco dell’Ariston nel 1982, ottenendo il secondo posto. “La felicità è un bicchiere di vino con un panino” è tra i versi più noti di sempre, anche al di fuori dei confini nazionali, un inno alla semplicità, alla ricerca della felicità nei piccoli gesti quotidiani e nei sentimenti sinceri.
La terra dei cachi. Pezzo originale e fuori dagli schemi, presentato da Elio e le Storie Tese al Festival di Sanremo del 1996, dove conquista il secondo posto. A dispetto della melodia, orecchiabile e leggera, La terra dei cachi è metafora e parodia del Paese, con un testo dissacrante e solo all’apparenza superficiale.
7 mila caffè. Nella hit scritta e interpretata da Alex Britti, che la presenta al Festival del 2003 aggiudicandosi il secondo posto, il caffè è protagonista e mezzo di racconto di una storia d’amore. Nel testo se ne enfatizza la sua principale caratteristica: la proprietà tonificante che aiuta a restare svegli (“settemila caffè li ho già presi perché sono stanco di stare al volante e vorrei arrivare entro sera da te”).
E quest’anno che cosa ci riserva il Festival di Sanremo? Manca poco per scoprirlo!
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