Celebrata ogni anno il 5 giugno a partire dal 1974, la Giornata Mondiale dell’Ambiente è stata istituita per ispirare governi, imprese e cittadini a un cambiamento positivo su tutti i temi ambientali e in tutti gli ambiti, agricoltura inclusa.
Sensibilizzare un numero crescente di agricoltori a produrre in modo più sostenibile e rispettoso delle risorse naturali rientra, infatti, tra gli obiettivi di questa celebrazione, quest’anno dedicata al tema del “Ripristino degli Ecosistemi”. Per lungo tempo le attività umane hanno provocato lo sfruttamento indiscriminato delle risorse del Pianeta e se indietro nel tempo non si può tornare, si può agire per cambiare il modo in cui si coltiva, si produce e si consuma, per ripristinare gli ecosistemi, contrastare i cambiamenti climatici e arrestare la perdita di biodiversità. Presupposti fondamentali per garantire cibo sufficiente, sano e sicuro.
Il ripristino degli ecosistemi può avvenire anche attraverso un’agricoltura che punta su ricerca e innovazione al fine di testare e diffondere pratiche agricole sostenibili, in grado, al contempo, di mantenere le coltivazioni sane, ottenere prodotti sicuri e di qualità e tutelare le risorse naturali, riducendo quindi il proprio impatto ambientale. La nostra esperienza dimostra che proteggere le colture dagli agenti patogeni e farlo riducendo l’impatto ambientale è possibile.Attraverso il progetto ‘Patate di nuova generazione’ - portato avanti con Legambiente e l’Università degli Studi della Tuscia-Dipartimento per la Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali (DIBAF) - abbiamo definito un protocollo di coltivazione codificato e sostenibile che consente di ottenere una produzione innovativa, priva di residui di fitofarmaci (residuo inferiore a 0,01 ppm – valore di rilevabilità analitica) e ottenuta con pratiche agricole codificate e ripetibili in tutti gli areali pataticoli italiani. Le varietà pataticole che si sono distinte sia nei rilievi eseguiti in campo sia durante la fase di conservazione sono Alouette, Levante e Twister. Tali varietà - cosiddette di ‘Nuova Generazione’ - hanno superato il test in due annate caratterizzate da diverse condizioni meteorologiche e hanno consentito la commercializzazione di patate a Residuo Zero, ovvero prive di residui di fitofarmaci. Il successo di questa sperimentazione rappresenta un’opportunità per l’intero settore pataticolo nazionale in ottica di progresso, sostenibilità e valore aggiunto.
Un approccio che si allinea alla strategia “Farm to Fork”, cuore del Green Deal Europeo, orientata a promuovere un nuovo e migliore equilibrio tra natura e sistemi alimentari e a proteggere la salute e il benessere dei cittadini e dell’ambiente.