Secondo una ricerca polacca il tubero agisce sulle malattie dell’apparato digerente e ha proprietà antinfiammatorie.
Considerate fra le colture più importanti e popolari, le patate sono consumate quotidianamente da milioni di persone in tutto il mondo. Non tutti sanno che il loro succo, oltre ad esercitare un potente effetto antiossidante, come accade per altri ortaggi e frutti, possiede anche delle proprietà antitumorali ed è in grado di alleviare i sintomi dei pazienti con malattie infiammatorie intestinali.
Ma facciamo un passo indietro. Il succo di patata è un sottoprodotto derivato della produzione di amido; quindi, contiene numerosi composti a basso contenuto molecolare ma è completamente privo di amido e fibre. Per questa ragione, spesso viene considerato quasi esclusivamente come un rifiuto. In alcuni casi, invece, viene utilizzato come foraggio, ma anche in questa circostanza viene recuperato solo la metà del suo contenuto proteico.
Le attività di ricerca condotte da diversi anni presso la Facoltà di Scienze Alimentari e Nutrizione dell'Università di Scienze della Vita di Poznań hanno dimostrato che questa materia prima non solo è preziosa per il suo elevato valore nutrizionale ma soprattutto per la sua bioattività, che facilita il trattamento di alcune malattie dell'apparato digerente e agisce come potente antinfiammatorio. Questa nuova scoperta segue la scia di diverse pubblicazioni provenienti da diversi centri di ricerca stranieri che ne avevano precedentemente evidenziato le proprietà antibatteriche, antidiabetiche, antipertensive e di supporto nel trattamento dell'obesità (Fonte: Scienceinpoland.pl).
Nella medicina popolare l'uso del succo di patata risale all'inizio del XIX secolo, quando veniva utilizzato per alleviare i sintomi delle disfunzioni gastrointestinali. Ad oggi, nonostante la maggior conoscenza dei componenti responsabili di questa attività, il meccanismo rimane ancora sconosciuto.
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