Per il terzo anno consecutivo Romagnoli F.lli Spa ha partecipato a Festambiente, il festival dell’ecologia e della solidarietà organizzato da Legambiente a Ripescia (in provincia di Grosseto) dal 19 al 23 agosto.
In occasione del dibattito “Politica Agricola Comune: dall’agroecologia la sfida per la tutela degli ecosistemi e la qualità delle produzioni”, siamo intervenuti sul tema delle produzioni sostenibili, condividendo la nostra esperienza e ribadendo il ruolo che queste possono ricoprire nell’economia generale dei modelli produttivi agricoli.
Proprio dalla sinergia con Legambiente e l’Università degli Studi della Tuscia, abbiamo lanciato a inizio 2020 le patate èVita Residuo Zero*, 100% italiane, prodotte esclusivamente da aziende agricole certificate GlobalGap e certificate dall’ente Check Fruit. Frutto del connubio tra varietà resistenti e tecniche di coltivazione rispettose dell’ambiente, le patate èVita Residuo Zero sono il risultato dell’impiego di pratiche agricole che seguono uno specifico disciplinare produttivo, nel quale è previsto l’utilizzo di molecole chimiche a bassissima residualità.
Nel corso del suo intervento al dibattito di Festambiente Roberto Chiesa, direttore commerciale Romagnoli F.lli Spa, ha sottolineato come oggi tutti gli attori della filiera agroalimentare siano chiamati alla responsabilità: “responsabilità che riguarda, in primis, la consapevolezza del proprio ruolo e dell’impatto delle proprie scelte sull’intera catena del valore, sull’ambiente e nei confronti del prossimo. La sfida del “Residuo Zero” - ribadisce Chiesa - è in realtà una grande opportunità per il futuro dell’agricoltura. Un modello produttivo sostenibile a 360° e ripetibile in cui crediamo con forza e che confidiamo possa trovare sempre maggiore diffusione e apprezzamento da parte di tutti i soggetti coinvolti, dai produttori alla GDO. Produzione e ingrosso stanno dimostrando di credere in questa nuova sfida, è però necessario che anche il mercato passi dalle parole ai fatti, mettendosi in gioco al pari degli altri partner della filiera”.
*Residuo di prodotti chimici ammessi per legge al di sotto dei limiti di determinazione analitica (0,01 ppm) e residui di sostanze fitosanitarie autorizzate all’impiego in agricoltura biologica (ai sensi dell’allegato II del Reg. CE 889/2008) nei limiti massimi del 50% del Residuo Massimo Ammesso.